Categoria: Agenzia di Comunicazione

  • Cliente target: come identificarne gli interessi?

    Cliente target: come identificarne gli interessi?

    Chi è il cliente target?

    Quando ci proponiamo al pubblico, proponendo un prodotto o la nostra competenza, lo facciamo con in mente un cliente target. Si tratta di uno specifico gruppo di potenziali clienti che dovrebbe essere maggiormente interessato a ciò che proponiamo loro. E’ pensando a questi potenziali clienti che definiamo le nostre strategie di marketing. Sempre sulla loro base, scegliamo anche il canale attraverso cui pubblicizzarci.

    Abbiamo scelto di spendere qualche parole specificatamente sul target perché tutti sappiamo quanto sia importante. Oggi è praticamente impossibile pensare di posizionarsi sul mercato senza aver definito il proprio. Proprio a partire da questo segmento di clienti che hai individuato e scelto cambieranno molte delle tue scelte.

    Ma come fare per identificare il proprio cliente target?

    L’importanza della ricerca di mercato per definire il cliente target

    Ne abbiamo sentito parlare spesso e un motivo c’è. Le ricerche di mercato sono ormai strumenti imprescindibili, sull’affidabilità delle quali basiamo molte delle nostre scelte. Una ricerca serve, oltre che per definire meglio il tuo progetto e perfezionare il tuo prodotto/servizio, proprio per capire a chi rivolgerla.

    Sarà poi il tuo target a indirizzare eventuali modifiche e cambi di rotta. Piazzare la ricerca di mercato all’inizio del tuo percorso ti permetterà di fare cambiamenti senza assumerti grandi rischi. Al contrario farlo in uno stadio più avanzato può comportare grossi problemi e pesanti conseguenze per il tuo business.

    Ovviamente, non basta fare una ricerca di mercato una volta. Periodicamente sarà il caso di rifarla, per vedere se nel tempo qualcosa sia cambiato o si sia modificato. Anche il vostro target di clientela potrebbe mutare nel tempo e quindi è importante valutarlo.

    Cosa otterrai da una ricerca di mercato?

    Principalmente, una ricerca di mercato ci fornirà 3 responsi importanti, utilissimi per capire dove stiamo andando col nostro progetto.

    1 – La mia idea ha un mercato?

    Non è solo una questione di esami di coscienza, quanto piuttosto di un esame di realtà. La prima prova del nostro business è capire se c’è effettivamente una domanda, perché possa esserci successivamente un profitto. Bisogna anche chiedersi che tipo di mercato è: è un mercato estemporaneo? Ci sono già molti competitor che si sono piazzati in quella nicchia? Abbiamo segmenti di pubblici che possiamo conquistare?

    Tutte queste domande vanno sicuramente poste il prima possibile, per evitare spiacevoli sorprese dopo. Un chiaro esame sarà fondamentale anche per i due step successivi, senza i quali sarebbe impossibile ottenere un quadro chiaro.

    Ricerca mercato

    Sfrutta CreazioneSitiWeb per discutere di questi piani di Marketing.

    2 – Chi è il mio cliente target?

    Abbiamo ottenuto la nostra prima risposta: la nostra idea ha un mercato, c’è una richiesta. Il business è sostenibile.

    Adesso bisogna capire chi è interessato al nostro servizio/prodotto – e definire in maniera quanto più è precisa possibile un profilo.

    Parliamo di un vero e proprio identikit, che tenga conto per esempio del genere del nostro cliente, ma anche della sua età, della sua fascia economica.

    I fattori sono vari e vanno esaminati in base al nostro servizio/prodotto: se, per esempio, parliamo di un qualcosa di taglio locale, potrebbe essere interessante uno studio che tenga in considerazione fattori logistici.

    Se invece puntiamo al mercato internazionale, allora forse è il caso di chiedersi – appunto- se e come la nazionalità e le differenze geografiche possono influenzare l’andamento del nostro business.

    Come vedete, già in questa fase preliminare d’individuazione del cliente target le domande da porsi sono molte!

    3 – Come capire i clienti target?

    Eccoci infine all’ultimo passaggio: capire quali sono i comportamenti e come attuano le scelte i nostri clienti target.

    In primo luogo, questo ci porterà a capire come acquistano. Per esempio, comprano spesso questo bene online oppure preferiscono un contatto diretto? Si tratta di qualcosa per cui è efficace un promemoria o sono in genere loro a sentirne il bisogno? Sono abituati a pagarlo in contanti, oppure si tratta di spese più ingenti? Sono tutti quesiti validi, ma possono essercene diversi. Il punto è inquadrare la relazione che i nostri clienti target hanno col prodotto, in modo da porter rispondere al meglio alle due domande successive.

    Queste due sono il vero cuore della nostra ricerca di mercato. Quali sono le loro priorità del nostro cliente target? Rispondendo a questa domanda riusciremo a mettere in luce i punti di forza del nostro servizio, sapendo quello che i clienti target cercano da esso.

    L’altra domanda fondamentale è da cosa vengono influenzati? Dove si informano, a cosa sono suscettibili? Per esempio, è qualcosa che subisce la suggestione dei social? Rispondendo a questa domanda, non solo sapremo quale canale utilizzare, ma anche come orientare la nostra comunicazione.

    Per esempio, ci sono riviste, blog o altri media o persone che agiscono da influencer su tuo target? Cerca di entrare in contatto con loro in modo che recensiscano e consiglino il tuo prodotto.

    ricerca di mercato

    Dove trovare le informazioni sul tuo mercato di riferimento?

    Molte delle informazioni che ti possono essere utili, ad esempio dati demografici, statistiche, report, sono facilmente reperibili online. L’importante è verificare le fonti, accertarsi che siano dati attendibili e aggiornati, ma soprattutto che siano autorevoliRicerche ISTAT, ricerche dell’Ufficio Studi Confcommercio, ricerche Federconsumatori, tesi e ricerche universitarie possono fornire molti spunti.

    Una volta raccolti i dati essenziali, sarà il momento di entrare in contatto diretto con i tuoi potenziali clienti. Ascolta le loro opinioni, impara a ragionare come loro, capisci quali sono i loro reali desiderata. Interagisci con loro, fai ricerca sul campo, utilizza interviste e sondaggi per conoscerli meglio che puoi!

  • Giornali cartacei: che fine hanno fatto?

    Giornali cartacei: che fine hanno fatto?

    AAA cercasi giornali cartacei


    Una domanda che, almeno fino agli inizi degli anni duemila, sarebbe stata impensabile. Chi scrive quest’articolo è cresciuto coltivando il sogno di fare il giornalista, di riempire pagine d’inchiostro e sentire il profumo delle rotatorie quotidianamente. Un pensiero che oggi appare quantomai anacronistico, per via principalmente della crisi che sta attraversando la carta stampata. Chiaramente non si parla di una sparizione totale, quanto di un progressivo ridimensionamento della loro importanza nella nostra vita. Perché e come ci siamo abituati alla loro marginalità? Basta chiedere a un giovane di oggi quante volte gli sarà capitato di sfogliare dei giornali cartacei.


    Non facciamo gli intellettuali: non si parla necessariamente di letture d’alta quota. Parliamo di cose semplici: le pagelle del fantacalcio sulla Gazzetta, gli annunci dei giochi di seconda mano, le strip di fumetti. Tutte cose che un tempo sarebbero passate dalle pagine di un giornale e che oggi ci siamo abituati a cercare altrove. Dove, di preciso?

    L’avvento modernizzante di internet e le conseguenze sui giornali cartecei


    Diamo subito la risposta più ovvia, ma anche quella principale. L’avvento della rete ha cambiato il nostro modo di relazionarci al mondo dell’informazione. Sta cambiando tutto, anche il nostro modo di gestire il tempo. Solo un nostalgico però riuscirebbe a dire che questo è stato in tutti i casi un male. Oggi reperire informazioni è più semplice, più veloce e più immediato. Siamo in grado di trovarle più semplicemente, grazie al lavoro svolto dai motori di ricerca. Possiamo trovarle più velocemente, perché internet beneficia di un’immediatezza che i giornali non potrebbero mai avere. E siamo in grado di farlo a un prezzo minore, perché nella gran parte dei casi internet è una fonte gratuita.
    Partiamo quindi dicendo che non tutto il progresso viene per nuocere, anzi.

    Personalmente, mi sento di dire che questo è stato uno dei benifici migliori apportati dalla rete. Inoltre, la rete smantella i pesanti archivi cartacei e rende quindi reperibili informazioni del lontano passato in un click. Vantaggi logistici e pragmatici che hanno anche ripercussioni economiche: una testata cartacea ha prezzi di produzione e distribuzione che un web journal non ha.
    La mia è chiaramente una riflessione superficiale, che non fa altro che scalfire la superficie di una transizione estremamente più complessa. Ma, appunto, internet è anche questo: informazione veloce, in pillole, semplificata. E qui arriviamo al prossimo punto.

    giornali cartacei


    Ci stiamo disabituando a leggere?

    La scomparsa dei giornali è legata alla nostra sempre inferiore capacità di leggere? Hanno forse ragione tutti coloro che, in virtù del sempre frequente adagio del “ai miei tempi”, affermano che in passato si leggeva di più?
    Ancora una volta, la discussione è complessa. Stando però alle stime raccolte da molti enti di studio, non è affatto vero che si legge meno. Anzi, si legge molto di più. Viviamo in un secolo in cui gran parte dell’informazione è veicolata da un mezzo scritto. Paradossalmente, rispetto al passato dove i media dominanti erano soprattutto televisione e radio, siamo molto più abituati a recepire informazione mediante lo scritto.


    E allora perché abbiamo la sensazione di “leggere meno”? Forse perché leggiamo di più, ma sempre meno letture di qualità. Vale lo stesso discorso del tempo: se passo molto tempo facendo cose, che però sono per lo più impegni triviali, ho la sensazione che il tempo non basti mai. Al contrario una giornata di tempo soddisfacente mi riempie in maniera diversa. Ci rivolgiamo alla scrittura per molte più cose, soprattutto all’interno del contesto dei social. E non sempre quello che leggiamo è produttivo.

    Di sicuro per creare il proprio blog e poter scrivere quello che vogliamo è molto soddisfacente, richiedi la creazione di un blog personale a CreazioneSitiWeb


    I giornali cartacei si devono reinventare


    Sembra una frase fatta (e in parte lo è) ma questa è forse la migliore morale che possiamo dare a questa storia. E’ un discorso in parte simile a quello delle macchine fotografiche e dei rullini. Avete presente che fine ha fatto la Kodak? Oppure Blockbuster? Ecco. Puoi cercare di rimanere ancorato al passato oppure evolverti. Ma è sparito Blockbuster, vediamo meno film? No, semplicemente siamo passati a Netflix.
    I giornali cartacei possono attuare soluzioni competitive per rimanere sul mercato. Prendiamo come esempio la Gazzetta dello Sport.

    Nei primi anni del 2000 la Gazzetta del lunedì era praticamente una tassa per qualsiasi adolescente appassionato di calcio. E se volevi partecipare al fantacalcio, anche se non eri tifoso sfegatato, era una tassa che toccava anche te. Adesso la Gazzetta mette i suoi voti on line, ma se vuoi consultarli è necessario iscriverti a un’account. Certo, rimarrano ancora a lungo i giornali cartacei: per riprendere l’esempio delle foto, rimarrà sempre il fascino della polaroid. Muterà sicuramente il loro mercato, cambieranno le regole del gioco, muteranno gli equilibri.
    Ma anche qui, siamo sicuri sia un male? Quanto ne beneficerà, per dire, l’ambiente? Tutta questa carta stampata in meno non è forse un valore per lo spreco?

    newspapers


    L’informazione si settorializza – e sta a noi capire bene come spendere le nostre letture-

    Forse questa è la riflessione più sensata con la quale mi sento di congedarmi. La prospettiva più reale è che oggi l’informazione va evolvendosi rapidamente e si settorializza in maniera sempre più peculiare. Per questo è importante capire bene a quale mezzo rivolgersi. E’ sempre possibile rivolgersi a un cartaceo, dove magari troveremo interventi più profondi e ragionati. La lettura del cartaceo offre inoltre uno spazio maggiore alla nostra riflessione, ci regala un angolo di pensiero franco. Non ci costringe alle frasi sincopate del web, dove i motori di ricerca penalizzano articoli che usano parole o periodi troppo lunghi.
    Ci sarà ancora uno spazio per i giornali cartacei, come ci sarà per la lettura dei social o quella dei web journal. Ma oggi, più che un tempo, è necessario essere lettori consapevoli per evitare di divenire, stavolta sì, anacronistici.

  • Calendario on line: come crearlo e gestirlo

    Calendario on line: come crearlo e gestirlo

    La risorsa tempo

    Il tempo è forse la risorsa più preziosa di cui disponiamo. Sebbene questa consapevolezza non si affatto nuova, lo stile di vita odierno ha portato all’estremo questa sensazione. Oggi gestire il proprio tempo in maniera efficiente è diventata una necessità per sopravvivere all’interno di una società che impone ritmi sempre più serrati. La nostra vita assomiglia sempre di più a una di quelle sequenze cinematografiche in cui il protagonista si destreggia in una serie diversa di attività. Dalla sveglia mattutina alla sera, correndo fra lavoro e impegni; magari con una bella colonna sonora in sottofondo. Per questo oggi abbiamo scelto di parlarvi del vostro calendario on line.

    “La cattiva notizia è che il tempo vola. La buona notizia è che tu sei il pilota.”

    Michael Altshuler.

    calendario on line 2

    I vantaggi di un calendario on line

    Quando pensiamo a un calendario la prima immagine che avremo è sicuramente quello appeso in cucina, con qualche data cerchiata. Per questo lo consideriamo principalmente come un promemoria per i nostri appuntamenti, da consultare per evitare di perdere qualcosa per strada.

    Tuttavia, sarebbe un errore ridurre un calendario on line solo a questo. Si tratta infatti di uno strumento utilissimo per la vita di tutti i giorni. Innanzitutto, una volta creato un appunto potrete arricchirlo con i dettagli che vi interessano. Per esempio, potete segnare l’indirizzo che dovete raggiungere; oppure annotarvi di portare con voi ciò che vi occorre. Potete inserire una data, una durata e sopratutto farvi notificare dai vostri dispositivi il sopraggiungere dell’impegno. Praticamente l’equivalente di una segretaria pronta a ricordarvi i vostri appuntamenti. E questo, una volta completati i corretti procedimenti, è valido per tutti i nostri dispositivi. Un appunto creato dal pc ci verrà ricordato, all’occorrenza, anche dal nostro cellulare.

    Perché usare un calendario on line aiuta anche nel lavoro di gruppo

    Come se questo non fosse già sufficiente, alcune funzionalità permettono di creare appuntamenti da inviare ai nostri contatti. Questo significa che possiamo mandare un invito a tutti i nostri colleghi di ufficio per un’evento da noi creato. Non solo: essi potranno anche, se lo vogliamo, leggere i dettagli dell’evento oppure anche modificarlo, o potremo condividere con loro il nostro calendario.

    calendario on line 3 1

    Disporre di un simile strumento semplifica molto l’organizzazione. Con uno sforzo minimo saremo in grado di avvisare un gran numero di persone e di ottenere conferme e smentite in breve tempo.

    Come usare Google Calendar

    Oggi vogliamo spiegarvi come usare uno fra i più famosi ed efficaci calendari on line, Google Calendar, che oltretutto è completamente gratuito.

    Creare un evento è molto più semplice di quanto potremmo pensare: basta accedere al tuo profilo di Calendar da qui e cliccare sul simbolo (+). Comparirà un menù, che potremo compilare nelle varie voci. Nella voce Aggiungi titolo possiamo segnare in cosa consiste l’evento, per esempio scrivendo “Riunione staff” oppure “Richiama Lucia”. Andiamo poi a inserire il giorno, l’ora e l’eventuale durata utilizzando le voci che compaiono sotto Aggiungi titolo.

    Come detto, possiamo anche inserire Dettagli evento. Possiamo per esempio chiedere a Google Calendar di ricordarci con una notifica l’appunto cliccando sulla campanella. Oppure annotarci qualcosa che rischiamo di dimenticare, persino allegare un file cliccando sulla graffetta. Se invece clicchiamo su Aggiungi posizione possiamo inserire un luogo per l’evento.

    Se vuoi una consulenza sul Calendario di Google, contatta CreazioneSitiWeb

    Come invitare altri utenti con Google Calendar e come condividere il calendario

    Infine, come detto, possiamo invitare altri utenti a un evento da noi creato. Basta inserire nella sezione Invitati il loro nome o l’indirizzo e-mail. Google Calendar gli recapiterà un messaggio contenente l’invito, e ti avviserà tramite un’e-mail se la risposta è affermativa. verrà accettato, riceverai una comunicazione via e-mail. 

    Se invece volete, potete condividere interamente il vostro calendario. Questa funzionalità è utilissima e tutti possono beneficiarne, dal team di un ufficio alla band emergente di amici. Anche qui basta seguire qualche semplice passaggio: dal menù bisogna selezionare la voce I miei calendari e poi cliccare sul simbolo (…) vicino al calendario che desideriamo condividere. Si aprirà un menù con la voce Impostazioni e condivisione, dove selezionando Condividi con persone specifiche potremo scegliere a chi inviare l’invito di condivisione del calendario.

    Come sincronizzare Google Calendar con gli altri dispositivi

    Un vantaggio dei calendari on line è quella di connettere tutti i nostri dispositivi. In questo modo i nostri eventi saranno consultabili dal nostro pc o dal nostro cellulare e sempre a portata di mano.

    calendario on line 1

    Sincronizzare Google Calendar con Windows 10 è molto semplice. Tutto quello che si deve fare è inserire il proprio indirizzo Gmail agli account configurati nel sistema.

    Per farlo, bisogna cliccare sul pulsante Start di Windows (che in genere è situata in basso a sinistra del nostro schermo). Dopo aver cliccato sulla voce Impostazioni annessa al menu visualizzato a schermo, andiamo nelle sezioni Account e Posta elettronica e account.

    In seguito, clicchiamo sul pulsante Aggiungi un account e selezioniamo la voce Google dalla schermata successiva. Provvediamo a effettuare l’accesso a Gmail utilizzando i campi di testo che ti vengono proposti (e, se necessario, completiamo il login avvalendoti dell’autenticazione a due fattori). A login effettuato, clicchiamo sul pulsante Consenti per autorizzare Windows 10 ad accedere a Gmail e premiamo il pulsante Fatto, per concludere la procedura.

    Se invece può interessarti collegare il tuo sito ai social, ecco come fare!

  • Creatività: la chiave per il successo

    Creatività: la chiave per il successo

    Perché è importante essere creativi?

    Da sempre sottovalutata, la creatività è stata spesso considerata appannaggio dell mondo dell’arte. Già da un secolo, viene scardinata questa idea estremamente riduttiva, in favore di una che ne valorizzi l’applicazione in ogni ambito della vita.

    Henri Poincaré, celebre matematico, ha fornito la seguente definizione: “creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili”. Dalla pedagogia, all’informatica, dalla scrittura al mondo del lavoro: essere creativi oggi è un grande talento. Esso indica la capacità dell’individuo di trovare soluzioni nuove ed originali, mai viste prima.

    Ma secondo l’opinione comune, creativi ci si nasce… ebbene, non è così! Recenti studi hanno dimostrato che la creatività, così come altra attitudine, richiede esercizio e allenamento. Ma procediamo con ordine.

    creativita braincreativity 1

    Che cos’è la creatività?

    Il termine deriva dal latino e significa “produrre, generare”. Ad oggi, con creatività si indica la capacità di produrre contenuti mentali di qualunque tipo.  Essa nasce dall’interazione dei sue emisferi del cervello e favorisce la formazione di collegamenti neuronali nuovi.  Ciò stimola l’agilità mentale e sviluppa l’intelligenza globale. Ma, cosa altrettanto importante, migliora l’umore perché questi processi producono soddisfazione e divertimento.

    La creatività nasce da un atteggiamento di ricettività per le idee nuove. Ciò accade spesso nei momenti di maggiore relax: è qui che la mente si trova libera di fare nuove e insolite associazioni mentali, lontana dalle influenze sociali e dagli schemi convenzionali che la vincolano. E sì, perché il maggiore ostacolo alla creatività è la paura di sbagliare. Un atteggiamento eccessivamente critico genera infatti un blocco mentale, difficile da superare. Ma non impossibile, perché con un’educazione mirata e tanto esercizio si riesce ad oltrepassare ogni ostacolo.

    L’educazione creativa

    L’apprendimento è per natura un atto creativo. Nel momento in cui si appresta ad imparare una lezione nuova,uno studente si trova ad analizzare i concetti proposti, farli propri e riproporli secondo le proprie strutture mentali. Qualsiasi modello didattico, per essere efficace, dovrebbe ricalcare questo processo.

    Nelle scuole non è prevista un’educazione mirata, sta al docente riuscire a impartire un metodo. Ma la verità è che ognuno ha una capacità unica di esprimere i propri talenti e quindi non esiste un metodo univoco valido per tutti. Ognuno di noi deve poi dare voce alla propria ideae tradurla in espressioni tangibili.

    Come sviluppare la creatività

    Non esiste un’età limite allo sviluppo della creatività. Benché venga raramente stimolata in età adulta, può venire riattivata in qualsiasi momento.

    Per aumentare la creatività, le ricerche presentano diverse strategie. Una delle più conosciute è il brainstorming. Si tratta di una raccolta di idee e di associazioni mentali: esse vengono appuntate su un foglio o su una lavagna con frecce e simboli che ne indichino la connessione. Si espande lo schema il più possibile e poi se ne tirano le fila, cercando l’idea più innovativa ed efficace.

    brainstorming meeting 1

    Un altro procedimento è la cosiddetta strategia di Walt Disney. Essa consiste nell’osservare una idea da tre punti di vista diversi. Ciò aiuta ad averne una visione a tutto tondo e a trovare la sfaccettatura nuova. In questo caso l’unica premessa da tenere presente è che, per innescare il processo, è necessario avere una idea di partenza da cui poi lavorare.

    Creatività nel lavoro…

    Ad oggi, nel mondo del lavoro, la creatività è sempre più richiesta. Ad essa infatti è collegata la capacità di innovazione e di problem solving. Si tratta di caratteristiche necessarie ormai per ricoprire qualsiasi posto di lavoro.

    Per tutte le aziende oggi è fondamentale innovare continuamente per andare avanti, migliorare se stesse, rimanere competitive e riuscire ad affrontare nuove sfide e problemi complessi. Tutto ciò richiede un grande sforzo dell’organizzazione e della stessa cultura aziendale.

    Tuttavia è bene sottolineare che la creatività spesso s’inceppa, se sottopressione. E’ quindi importante che questa dote sia associata anche ad una certa dose di razionalità, per mantenere la mente lucida, anche nei momenti critici. Questa è la chiave per lavorare bene e riuscire a farsi strada.

    …e nel web

    Per ciò che riguarda la creazione di siti, l’originalità è la chiave di svolta nel nostro lavoro. Ad oggi su internet troviamo un’infinità di piattaforme che permettono di realizzare siti quasi a costo 0, pur non avendo alcuna conoscenza del settore. Ma, parliamoci chiaro, si tratta di un sito uguale ai mille milioni già presenti. Averne visto uno è come averli visti tutti.

    coworkers in process of creation websites

    Chi invece si appresta a fare questo lavoro, deve fare la creatività, sia nella grafica che nei contenuti, il proprio punto di forza. E’ sempre bene avere un’idea dei lavori dei competitor, verificandone i lavori già on line, ma è fondamentale riuscire a proporre sempre progetti nuovi e originali. Colori, font, parole chiave, contenuti: tutto studiato ad hoc in un mix che riesca a catturare l’attenzione del visitatore.

    Payback per la creazione di siti web originali

    Se avete bisogno di realizzare per la vostra azienda un sito che riesca a fare breccia nella testa e nel cuore dei visitatori, Payback è la risposta! Ormai da oltre dieci anni siamo una web agency leader nel settore per realizzazione di siti aziendali, e-commerce, blog, gestionali online e molto altro. Una squadra di esperti sarà pronta a fornire assistenza e consulenza, in relazione alle vostre esigenze. Per qualsiasi informazione o chiarimento chiama il numero 3493443062.

  • La filosofia della condivisione e la nuova realtà

    La filosofia della condivisione e la nuova realtà

    Le diverse sfaccettature della filosofia della condivisione

    La filosofia della condivisione è una corrente di pensiero che coinvolge diversi campi. Ma per entrare nel vivo della questione, bisogna chiedersi: cosa vuol dire realmente condividere? Una domanda apparentemente banale, ma che nasconde dietro di sé numerose sfaccettature. Se lo chiedessimo ad un prete, ci risponderebbe probabilmente con un lungo sermone incentrato sulla solidarietà che innalza lo spirito; uno scienziato indicherebbe piuttosto la pubblicazione di studi e ricerche, in modo tale che un qualsiasi altro scienziato possa disporne; un adolescente, quasi sicuramente, farebbe riferimento alla condivisione di post sui social.

    filosofia di condivisione 1

    Già da queste risposte emerge la complessità dell’argomento. Vediamo insieme di tirarne fuori le linee principali.

    Che cos’è la filosofia della condivisione?

    Se cercassimo su Internet “filosofia della condivisione”, sapremo che si tratta di una corrente di pensiero, un’indagine che analizza e scardina i sistemi economici e sociali vigenti. In particolar modo, è preso di mira il libero mercato, sistema economico che ha incentivato lo sviluppo di una società consumistica, caratterizzata da forti disparità sociali. Molte sono state le teorie che hanno cercato di risanare queste fratture, ma nessuna sembra mai aver preso piede.

    Lungi dal mettere su un dibattito politico ed economico, in questa sede voglio concentrarmi invece sulla rivoluzione di pensiero in corso. Mi riferisco nello specifico alla politica di condivisione su Internet che sovverte il principio di privacy e di diritto d’autore. Le creazioni personali, i pensieri, le foto che ritraggono attimi della nostra quotidianità sono ormai di dominio pubblico. Ma procediamo con ordine.

    In informatica

    In informatica il file sharing è la condivisione di file all’interno di una rete di computer. Le reti di condivisione possono essere di natura client-server, oppure peer-to-peer. Quale che sia la struttura adottata, i programmi di condivisione file permettono il trasferimento di file da un computer ad un altro.

    piattaforme di condivisione file

    Queste reti possono permettere di ricercare un file in particolare, di individuare più copie dello stesso file nella rete per mezzo di impronte, di eseguire lo scaricamento da più fonti contemporaneamente, di riprendere lo scaricamento del file dopo un’interruzione. Nel mondo globale e interconnesso in cui viviamo, ciò permette una migliore gestione del lavoro. Non è più necessario un incontro tra membri di un team per procedere con il lavoro. A prescindere dalla distanza geografica, ognuno dalla sua postazione può lavorare al progetto comune senza alcuna difficoltà.

    Oltre alle reti aziendali, oggi il cloud è alla portata di tutti. Google Drive, Amazon Drive, Microsoft OneDrive o DropBox offrono spazi virtuali su cui caricare e condividere documenti.

    Copyleft

    Questo concetto permette di addentrarci in una sfumatura poco battuta della filosofia della condivisione. Come abbiamo avuto modo di vedere più volte, con il termine “copyleft” si indica l’estremo opposto del copyright. Si indica così la totale rinuncia al diritto d’autore. Ciò significa che l’autore decide di mettere a disposizione degli utenti della rete la propria creazione, a libero uso e consumo. Ognuno la può utilizzare come meglio crede e senza vincoli.

    condividere il pasto filosofia

    Per alcuni si tratta di una strategia di marketing, volta ad acquisire visibilità e fama. Per altri si tratta semplicemente di spirito di condivisione. Musiche, foto, video e creazioni di qualsiasi tipo messe a disposizione di chiunque ne abbia bisogno. Questo è il primo aspetto della rivoluzione di pensiero a cui mi riferivo poco fa: si dà libero sfogo al proprio ingegno non per trarne profitto, ma condividerlo liberamente sulla rete. Crolla così il principio cardine della nostra società: il copyright.

    Social

    Le piattaforme social hanno totalmente sovvertito quello che è il concetto di privacy. Non esiste più una sfera privata, perché ognuno di noi decide di condividere frammenti della propria quotidianità con i followers. Sia che ci si trovi in giro per il mondo o seduti a tavola davanti ad un piatto ben riuscito, tutto merita di essere reso noto.

    occhio del grande fratello

    George Orwell aveva ipotizzato l’occhio del Grande Fratello che, discreto, spiava le nostre abitudini. La sua mente visionaria non avrebbe mai immaginato che questo occhio, un giorno, sarebbe stato il nostro. Ognuno di noi rinuncia volutamente alla riservatezza della sfera privata per condividerla con i propri contatti. Non importa che siano parenti, amici stretti o semplici conoscenti. E ditemi se non è il frutto anche questo di una rivoluzione di pensiero o di abitudini!

    La filosofia della condivisione e il nuovo stile di vita

    CreazioneSitiWeb sposa da anni la voglia di condividere le scoperte fatte sul mercato.

    Come abbiamo avuto modo di vedere insieme, nel corso degli anni c’è stato un lento ma costante cambiamento nel modo di relazionarsi con il mondo. Complice la rivoluzione informatica e la sempre più viva attività social, la vita di ognuno di noi si sdoppia tra realtà e alter ego virtuale.
    Qualcosa ad un certo punto è cambiata, nel modo di pensare e di agire. Certo è che oggi bisogna fare i conti con questa nuova realtà e che, se ci si rifiuta a priori di farne parte, si resta tagliati fuori.

    filosofia condivisione dei cani

    Si tratta di un cambiamento positivo? E’ un bene o un male? La verità è che non c’è una risposta corretta per questa domanda. Ognuno stabilisce per se stesso quali sono i limiti, se ci sono. A noi oggi non resta che prendere atto di questa nuova realtà e aspettare di vedere dove ci condurrà.

  • Problem solving per una gestione smart dei problemi

    Problem solving per una gestione smart dei problemi

    Perché il problem solving è una caratteristica sempre più richiesta?

    Sempre più spesso si sente parlare di problem solving. Nel mondo del lavoro è un’abilità sempre più richiesta. Si tratta di una capacità che aiuta a svolgere al meglio qualsiasi nuova sfida. Inoltre è un valido aiuto nella gestione dei piccoli problemi quotidiani.

    problem solving

    Perché i problemi, piccoli o grandi, sono ostacoli nel corso di un cammino volto al raggiungimento di uno scopo. Risolverli al meglio e nel minor tempo possibile ci permette di raggiungere l’obiettivo nei tempi prefissati, se non addirittura con anticipo. E chi risparmia tempo, lo sappiamo bene, risparmia denaro.
    Ma per farlo bene è necessaria una rivoluzione del nostro modo di agire: il problem solving deve diventare uno stile di vita!

    Ma cos’è il problem solving?

    Letteralmente significa “risoluzione di problemi” e indica la capacità di un individuo di trovare la migliore soluzione ad una situazione critica.

    Ad oggi si realizzano molti corsi di formazione che si occupano di insegnare i principi basilari del problem solving.  Essi si basano innanzi tutto sull’integrazione di risorse logiche e risorse creative. Le prime aiutano a fare un’analisi accurata del problema, delle cause scatenanti e delle ipotetiche conseguenze. Le seconde invece aiutano ad avere una visione globale del problema e studiarlo sotto punti di vista differenti. Ciò offre la possibilità di elaborare una soluzione originale ed efficace.

    Le teorie di problem solving si basano su una sequenza di step che guidano fino al superamento dell’ostacolo. Vediamo insieme come.

    Metodi di problem solving

    Se cerchiamo su Google le tecniche di problem solving, troveremo un’infinità di metodi, in relazione al campo d’azione. Qui ci impegneremo a delineare le fasi principali applicabili a qualsiasi settore.

    soluzione ai problemi

    E’ possibile individuare quattro fasi:

    • Definire il problema. Solo risalendo al bandolo della matassa è possibile estirpare il problema dalla radice.
    • Generare alternative. Questa è una fase creativa in cui si devono elaborare diverse soluzioni.
    • Valutare e selezionare le alternative. Verificare le possibili soluzioni e scegliere quella più adeguata.
    • Implementare le soluzioni. Si tratta di definire i dettagli del piano di azione e di eseguirlo.

    Nella vita quotidiana

    Come abbiamo avuto modo di vedere, il piano d’azione è attuabile a qualsiasi tipo di problema. Ogni giorno ci ritroviamo ad affrontare piccole e grandi complicazioni.

    Risolverle può costituire un vero e proprio rompicapo, soprattutto per quelle persone che sono meno reattive. Non tutti, infatti, reagiscono allo stesso modo. Lo stesso problema può essere un piccolo incidente di percorso per uno ma una grossa scocciatura per qualcun altro. Per non parlare di situazioni complesse, quelle per le quali è necessaria una soluzione su misura.

    rompicapo problem solving

    Sia che si tratti di problemi concreti o di problemi emotivi, l’applicazione del metodo di problem solving costituisce un aiuto valido: esso insegna a razionalizzare, catalogare e ad agire prontamente in maniera efficace.

    Il problem solving nel mondo del lavoro

    La gestione dei problemi è oggetto di valutazione per i datori di lavoro. Già in fase di colloquio, si studia con attenzione quanto il candidato sia capace di risolvere prontamente delle eventuali complicazioni. Addirittura nelle grosse aziende si predispone un team dedicato, che ha il compito di supportare i dipendenti nella quotidianità e di affrontare grandi progetti.

    A tal fine, i membri della squadra applicano le metodologia di “design thinking”, per individuare le soluzioni più idonee alla circostanza, e di “decision making”, grazie alla quale scelgono tra le alternative possibili quella più efficace.
    In ambito aziendale quest’ultima fase è gestita dal project manager. Egli organizza ogni parte del piano e ne monitora l’andamento.

    Il programmatore e il suo problem solving

    Per un programmatore è fondamentale possedere l’abilità di problem solving. Non c’è nulla di più importante che riconoscere e affrontare il problema, come avviene per il debugging. Ma per farlo, oltre alle nozioni di programmazione, occorre avere prontezza mentale. Inutile precisare che alcuni sono più portati di altri, ma ciò non toglie che ci si possa esercitare!

    Un bravo problem solver è in grado di individuare i sotto-problemi necessari per raggiungere l’obiettivo. Nel caso di un bug, ad esempio, è buona pratica isolare classi o parti di codice, e valutare un po’ alla volta la logica fino a risalire all’origine. Altra qualità che deve avere un bravo programmatore è ottimizzare i tempi morti, eseguendo se possibile due task contemporaneamente.

    programmatore e problem solving

    Il programmatore, così come qualsiasi altro professionista, infine ha il compito di assecondare le richieste dei clienti ottimizzando tempi e spese. Egli deve essere in grado di trovare la migliore soluzione per lasciare il cliente soddisfatto.

    In sintesi

    La pratica del problem solving è un valido aiuto per affrontare qualsiasi circostanza.  All’inizio non è per nulla semplice. Ma seguendo le giuste indicazioni, con la pratica diventerà naturale.

    La consapevolezza delle proprie capacità e la conoscenza approfondita del proprio lavoro sono armi indispensabili per la risoluzione del problema. I benefici ricavati saranno un ulteriore stimolo all’applicazione del metodo.

    E se la situazione è così complicata da richiedere l’intervento di esperti, per tutto ciò che concerne il web marketing, potete appoggiarvi a Payback Adv. Per qualsiasi informazione o chiarimento potete visitare il nostro sito creazionesitiwebcatania.it o chiamare il numero 095 2862422.

  • Il copywriter per scrivere testi di qualità

    Il copywriter per scrivere testi di qualità

    Perché è importante appoggiarsi ad un bravo copywriter?

    Il Copywriter è una figura sempre più richiesta al giorno d’oggi. Egli si occupa della realizzazione di testi che hanno lo scopo di spingere le persone verso un obiettivo economico. I testi devono essere sì informativi, ma devono persuadere i destinatari a compiere determinate azioni.

    un bravo copywriter

    Per raggiungere questo scopo, è necessario non solo saper scrivere bene in italiano, ma conoscere i segreti del mezzo di comunicazione utilizzato. Per chi si occupa di Digital Copywriting, infatti,  tutti i contenuti devono essere pensati e redatti in linea con la SEO, in modo tale che i motori di ricerca possano indicizzarli e renderli disponibili alla ricerca di un utente. E se si giocano bene le proprie carte, il passaggio da utente a cliente è automatico.
    Se hai un’azienda che deve acquisire o aumentare visibilità sul web, un bravo copywriter è quello di cui hai bisogno!

    Chi è il Copywriter

    Si definisce “Copywriter”, o abbreviato “Copy”, colui il quale scrive testi, principalmente per pubblicità. I contenuti devono essere accattivanti, in modo da attirare l’attenzione del target di riferimento, ma soprattutto convincenti. L’uso della parola è al servizio delle tecniche di mercato per influenzare le vendite.

    chi e il copy

    Sembra inutile precisare che un buon copywriter deve  sfruttare tutte le potenzialità che la lingua offre. Ma questo da solo non è sufficiente per fare breccia nel web marketing. Infatti un buon copy deve sempre rivolgersi ad un target ben definito, e studiare per esso un piano di contenuti, articoli e post. Si tratta di un lavoro lento ma gratificante, in cui la costanza viene premiata. E’ solo così che si riescono ad ottenere i risultati sperati. Vediamo insieme come.

    Testi per copywriter

    Non è affatto semplice impostare un buon articolo per il web. Esso deve rispondere a delle regole ben precise affinché sia possibile indicizzarle con successo nei motori di ricerca.

    Ma dove poter imparare i segreti del mestiere? Non esiste un indirizzo di studi per chi vuole intraprendere questa strada. Si tratta di un settore talmente nuovo che ancora non è stato elaborato. Esistono molti corsi on line e guide di copywriter esperti , che mettono a disposizione le loro conoscenze. Tra tanti, possiamo citare:

    testi per copywriter
    • Manuale di scrittura creativa di Pietro Babudro, che fornisce delle indicazioni guida per scrivere contenuti di qualità.
    • The Copywriter’s Handbook di W. Bly. Esso si concentra sull’arte della scrittura persuasiva, come strumento per vendere.
    • Everybody Writes: Your Go-To Guide to Creating Ridiculously Good Content di Handley è un testo sacro per un copywriter. Esso non solo aiuta chi vuole intraprendere questa strada con trucchi e segreti, ma si affrontano temi come il blogging, il social media marketing e il web writing.

    Piano editoriale

    Il segreto per svolgere bene questo mestiere è l’organizzazione e la pianificazione. Infatti un copywriter non pubblica articoli a casaccio, ma struttura un piano editoriale che lo guida nella pubblicazione dei contenuti.
    Si tratta di un documento capace di riassumere con delle parole chiave i contenuti di tutti gli articoli pubblicati o da pubblicare.

    Affinché un piano editoriale sia efficace, è importante che sia studiato nel dettaglio: prodotto o servizio, punti di forza, target di riferimento e principali competitor. Questo strumento si inserisce nel processo di in bound marketing per attirare le persone sulle proprie pagine. Il rispetto delle norme SEO e la promozione sui social completano il quadro di riferimento. Nulla è lasciato al caso.

    Siti di vendita contenuti

    Una volta acquisita una certa dose di teoria è possibile lanciarsi nella stesura degli articoli. Ma come cominciare la gavetta? Se non si riesce a trovare una web agency per affinare le proprie tecniche di scrittura, è possibile appoggiarsi a delle piattaforme di marketplace editoriale. Qui editori e autori accedono per vendere o acquistare contenuti.

    Melascrivi.com, Infojobs, Jobrapido e Lavori creativi.com sono solo alcune delle piattaforme più gettonate al momento per lo scambio di materiale editoriale. Ma vediamo insieme come funzionano.

    melascrivi.com

    Melascrivi.com

    Tra tutte, al momento la piattaforma Melascrivi.com è quella specializzata nel settore del digital Copywriting. Previa iscrizione, è possibile prenotare gli articoli da scrivere tra quelli in offerta, scriverli entro la scadenza (di solito 48h) ed ottenere velocemente un guadagno.

    Tuttavia le regole sono molto rigide. Se infatti l’articolo inviato non corrisponde alle richieste dell’editore costerà 0,50€ di penalizzazione che verranno decurtati dal vostro account. Inoltre, nel momento in cui ci si iscrive alla piattaforma, è possibile prenotare solo gli articoli con una stella, quelli più semplici e con un compenso minore. Solo dopo aver maturato un certo numero di pubblicazioni sarà possibile accedere al livello successivo, fino a raggiungere progressivamente il quarto e ultimo livello.

    E’ importante precisare che, una volta venduto l’articolo sulla piattaforma, se ne vendono anche i diritti. Ciò significa che l’acquirente può disporne a suo piacimento, firmandolo anche a suo nome.

    L’importanza dell’originalità

    Come per ogni lavoro creativo, il copywriter deve saper coniugare teoria, esperienza e tanta originalità.
    Perché in un universo vasto come quello del web è facile trovare frammenti di articoli scopiazzati qua e là, pagine simili le une alle altre che non dicono nulla. Ma di fronte ad esse, l’utente dà una guardata fugace e pensa tra sé e sé: “sempre la solita solfa”! E diciamolo pure, la solita solfa stufa!

    originalita del copywriter

    Ecco perché è importante essere originali, trovare uno spunto che spinga il lettore ad arrivare alla fine del pezzo e condurlo dove vogliamo noi. Dietro a quel successo c’è il lavoro preciso di professionisti che realizzano un lavoro ad hoc per la vostra azienda.
    Per un lavoro o per una semplice consulenza potete rivolgervi a creazionesitiwebcatania.it, che mette a disposizione dei suoi clienti professionalità, dedizione e originalità.

  • Licenze per immagini a pagamento: attenti alle CC!

    Licenze per immagini a pagamento: attenti alle CC!

    Perché bisogna stare attenti alle licenze per immagini.

    Abbiamo avuto già modo di vedere che le immagini che troviamo sulla rete non sono sempre di pubblico e libero utilizzo. L’autore sceglie di volta in volta quale siano le licenze per immagini maggiormente rispondenti alle proprie esigenze.

    licenze per immagini 1

    Per lavoro o per passione, capita spesso di aver bisogno di immagini o foto da inserire in un blog, su Facebook, su un lavoro cartaceo da presentare. E’ ormai abitudine di tutta la popolazione del web andare sul motore di ricerca, inserire le parole chiave, cliccare sulla categoria immagini e scegliere dall’elenco quella più adatta. Ma possiamo farlo?
    La risposta nella maggior parte dei casi è no. Dobbiamo sempre far riferimento alla CC (creative Commons) dell’immagine, grazie alla quale possiamo risalire a quali siano gli utilizzi consentiti.

    Copyright immagini e foto

    Il copyright è la parola inglese con la quale si indica il diritto di autore. Si abbrevia con il simbolo © e tutela i diritti che l’autore esercita sulla propria opera d’ingegno. Per quanto riguarda foto e immagini, Google sottolinea che “le immagini potrebbero essere soggette a copyright”. La soluzione più semplice è impostare tra i filtri di ricerca quelle che possono essere riutilizzate, evitando così il rischio di violare il diritto d’autore.

    google immagini licenza 1

    Esistono molti siti che offrono immagini e foto libere dai vincoli delle licenze per immagini.
    Gli autori, per amore della condivisione o più spesso per seguire una strategia di promozione personale, scelgono arbitrariamente di rinunciare ai diritti di copyright o a parte di essi, mettendo a disposizione della rete le proprie immagini.
    Esistono centinaia di siti web per scaricare immagini gratis con licenze per immagini senza particolari limiti. Possiamo citare Unsplash, Pexel, Pikwizard e Barn Images. Se è inutile sottolineare il vantaggio della gratuità delle foto, è bene tenere presente che spesso e volentieri si tratta di foto di stock, fredde, impersonali e già viste.

    Importanza delle immagini

    Se da un lato le foto libere dalle licenze per immagini costituiscono una valida alternativa, è bene tenere presente che è possibile ricorrere a dei siti di vendita di immagini, grazie ai quali è possibili scaricare e riutilizzare le immagini presenti, dietro pagamento ovviamente.
    Sì, si tratta di un impegno economico. Ma il ritorno di investimento che ne deriva sarà la conferma che ne è valsa la pena. Infatti è importante sottolineare che le immagini rivestono sempre maggiore importanza rispetto al testo: sono immediate ed esplicative. Sulla rete e ancor di più sui social, le immagini sono così importanti che vengono accompagnate da qualche parola chiave che fornisce indicazioni sul contesto, oppure da una frase o citazione. Niente di più, perché la foto da sola riesce a farsi portavoce del messaggio che l’autore vuole far passare.

    copyright immagini 1

    Questo è il motivo per cui, se l’utilizzo che se ne fa è di tipo lavorativo, diventa cruciale utilizzare la giusta immagine, e non una in stock. Ecco perché è consigliabile farsi carico della spesa, con lo scopo di presentarsi in maniera professionale.

    Licenze per immagini: siti a pagamento

    Un buon sito di foto di stock, per esempio, è Bigstock. Esso costituisce però una spesa importante. In alternativa, esistono soluzioni utili e che prevedono spese contenute, per esempio:
    il sito Death To The Stock Photo ha una sezione Premium offre una soluzione interessante per un libero professionista , una piccola azienda, un’attività che cura da sé la sua presenza sui social, la sua newsletter e i post del blog e che ha bisogno di trovare buone immagini in fretta.
    Envato, come abbiamo scelto noi di CreazioneSitiWeb, grande sito di vendita di strumenti utili a chi crea prodotti digitali, ha una sezione chiamata Envato Elements dedicata a foto e video di stock.
    Canva, famoso strumento online per la grafica, ha anche un motore di ricerca di immagini interno: alcune sono gratis, molte sono foto di stock che Canva vende a 1 dollaro per ogni uso.

    sito bigstock 1

    Costi medi

    Accedere alle immagini di questi siti, come abbiamo già detto, avviene dietro pagamento. Sì, si tratta di un impegno economico. Ma le proposte sono tante e tali che è possibile scegliere quella più adeguata al vostro utilizzo.
    Già in partenza scegliere un sito piuttosto che un altro è un primo fattore discriminante per il budget. Bigstock è un ottimo sito, i costi lo confermano. Le altre possibilità sono meno dispendiose. In linea di massima agli utenti è offerto un abbonamento mensile, in base alle foto al mese che si utilizzano. Si va da un minimo di 10 immagini al mese con un costo di circa 50€, ad un massimo di 750 immagini per un costo di 200€ circa.
    Per chi invece non ne fa un uso costante, potrebbe essere più conveniente un pacchetto on demand: 5 immagini a 50€, 25 immagini a 180€.

    immagine con licenza acquistata 1

    In sintesi

    Inutile sottolineare che è sicuramente più conveniente optare per l’abbonamento, ma tutto dipende dalle necessità. Se siamo curatori del nostro blog personale, in cui scriviamo nel tempo libero, sicuramente non avremo le stesse esigenze di una web agency.
    Ma la cosa importante è che, sia nel primo che nel secondo caso, non bisogna assolutamente commettere l’errore di trascurare le licenze delle immagini che usiamo. Pena, sanzioni economiche, anche pesanti.

  • Sito per matrimonio, tra tradizione e innovazione

    Sito per matrimonio, tra tradizione e innovazione

    Perché creare un sito per matrimonio?

    Perché è bello, che domande! Creare un sito per il proprio matrimonio è un modo per festeggiare le nozze online con amici e parenti e renderli così partecipi dei vostri momenti più emozionanti.

    Una moda nata oltreoceano, adesso è arrivata anche in Italia e si sta affermando tra le coppie di novelli sposi. Basta aggiungere in inviti e partecipazioni una nota nella quale si indica l’indirizzo del sito Internet, così tutti gli invitati possono essere aggiornati sempre su preparativi e ultime modifiche in tempo reale. Ma vediamo insieme quali sono i vantaggi.

    Vantaggi di un sito per matrimonio

    Con l’aiuto di un sito web, organizzare un matrimonio diventa un gioco da ragazzi. Innanzitutto esso costituisce un promemoria sempre a portata di mano per data, orario, luogo del ricevimento e lista nozze. Tutto ciò di cui hai bisogno è a portata di click: in questo modo non dovrai preoccuparti se qualcosa dovesse cambiare. I tuoi invitati saranno aggiornati in ogni momento. Inoltre, si può generare automaticamente una lista di invitati, incluse eventuali esigenze speciali.
    E’ possibile dare la possibilità agli invitati di partecipare alla realizzazione del sito, permettendo loro di caricare foto e contenuti in una sezione apposita. Inutile dire che solo gli invitati avranno libero accesso a questi dati.

    Ma come realizzarlo?

    Prima cosa registra il sito e scegli un dominio con i nomi degli sposi e la data del matrimonio. Basta poi accedere ad una delle tante piattaforme, come WordPress  o Jimdo Dolphin , e iniziare a progettare il vostro sito. Informazioni, invitati, conferme, tutto ciò che vi serve è a portata di click.
    Nuova tendenza, che si sta affermando tra le spose americane, è quella di realizzare una sezione con tutti i preparativi:  nel momento in cui si procede con la scelta di fiori, temi e via dicendo si pubblicano foto di dettagli per suscitare la curiosità in amici e parenti, che così saranno resi partecipi di ogni decisione.
    La scelta del template arricchisce e completa il sito. Nelle varie piattaforme ce ne sono di specifiche per matrimoni, romantiche o buffe, a seconda dei gusti.

    Non dimenticare di collegare il sito ai social

    Non tutti gli invitati potrebbero avere dimestichezza con il sito internet. Ma di certo ormai quasi tutti hanno dimestichezza con i social. Impostando la privacy in base al proprio desiderio, è possibile mostrare ai propri amici o follower l’indirizzo del sito con un link e rendere più facile l’accesso a chi è meno “tecnologico”.

    Payback può aiutarti!

    Tra preparativi e scadenze per il matrimonio, non resta molto tempo per creare, impaginare un sito, soprattutto se non si è appassionati di informatica. Bisogna avere il tempo e la pazienza di leggere qualche guida, fare i primi tentativi nella realizzazione, sempre sperando che il risultato sia soddisfacente. Ma se si vuole un buon prodotto e zero stress, meglio rivolgersi a chi è del settore.
    Payback adv offre consulenza ed esperienza per rendere il tuo giorno ancora più speciale.

  • Sito annunci: Payback lo realizza per voi

    Sito annunci: Payback lo realizza per voi

    Perché realizzare un sito di annunci?

    Il problema non è tanto la realizzazione di un sito annunci, quanto impostare un business di questo tipo e renderlo redditizio. La domanda da porsi è: come guadagnare?

    Infatti, sono molti i siti che nascono ed anche molti sono quelli che dopo pochi mesi o anni, finiscono nel dimenticatoio e rimangono schiacciati dalla insufficiente visibilità rispetto ad alcuni competitori che da qualche anno stanno conquistando il web. E’ per questo motivo che affidarvi ad un’agenzia come Payback vi eviterà spiacevoli sorprese.

    Ma di cosa si tratta?

    Un sito annunci è un portale dove gli inserzionisti pubblicano qualcosa che intendono vendere. Esso deve avere uno spazio per le descrizioni del prodotto, uno spazio foto, uno spazio prezzo, uno spazio contatto: tutto deve essere semplice e intuitivo. Subito.it, Amazon e Ebay sono i siti di annunci più quotati in questi anni. Ma ne sono nati molti altri che a poco a poco stanno conquistando sempre più clientela.
    L’annuncio deve essere sempre vagliato da uno staff, onde evitare di ritrovarsi in vendita articoli illegali (come dvd masterizzati).

     Lo staff deve monitorare il sistema e deve poter vedere ogni profilo: lo scopo è garantire la massima tutela agli utenti attraverso un’azione di controllo continua. Un utilizzo improprio del mezzo, infatti, rischierebbe di infangare la reputazione del sito annunci ancor prima di nascere.
    Altro step da non sottovalutare è la condizione del prodotto finale: esso è ciò che arriva all’utente e pertanto deve corrispondere a ciò che è stato pubblicizzato nel sito. Se così non fosse, il gestore del sito deve provvedere affinché si ottenga il reso senza troppe complicazioni.

    Come creare un sito annunci?

    Molti ci chiedono consigli ed eventualmente un aiuto per poter realizzare un sito di annunci.  Realizzare un sito Web di annunci è tecnicamente semplice per un buon programmatore Web. Grazie all’aiuto di CMS e di applicativi Web disponibili in rete, la messa on line di un sito di questo genere non richiede tempi lunghi.
    Il modello di business oggi prevalente nei portali di questa tipologia, è costituito da siti dove gli annunci sono gratuiti per gli inserzionisti. Alcuni di questi portali, prevedono per le imprese differenti soluzioni a pagamento pacchettizzate. La forma di introito prevalente da parte di molti di questi siti, sta diventando la pubblicità. Infatti, l’elevato numero di visitatori e pagine visitate, permette a questi portali di ricevere entrate continue e sostenute.

    Inoltre è possibile aggiungere una sezione “vetrina” nella prima pagina: qui è possibile inserire, dietro pagamento, articoli per cui il venditore richiede una maggiore visibilità.

    Come partire?

    Innanzi tutto, occorre definire il campo di azione. E’ fondamentale cioè pianificare se avviare un sito generalista (che raccolga annunci di ogni tipologia) oppure concentrare l’attenzione verso alcuni settori di annunci specifici (ad esempio : immobiliare, auto, moto, lavoro ecc). Per un sito nuovo che vuole inserirsi in un panorama ben rappresentato da grandi portali e piccoli siti che da tempo sono ben rappresentati, serve definire una strategia ben chiara, altrimenti il rischio di fallire è più che una probabilità.
    Per evitare questo, è opportuno non sottovalutare la fase di testing: è vero che si tratta di una fase lunga, che richiede a volte mesi. Tuttavia sarebbe una follia mettersi on line con sistemi open source o con lavori da 9 euro al mese in un settore competitivo come questo.

    A quale piattaforma appoggiarsi

    La rete offre diverse possibilità per la realizzazione di siti di annunci. Una delle più gettonate al momento è Joomla. Essa consente di gestire annunci sul proprio sito web in modo semplice, sia nella gestione e configurazione degli annunci lato amministrazione, che nell’inserimento e pubblicazione degli annunci stessi da parte degli utenti.
    Oltre alla creazione di categorie e sottocategorie, il sito annunci così creato offre diverse opzioni, tra cui la possibilità di contattare gli inserzionisti in modalità di utente registrato o di utente visitatore.
    Le funzioni sono tantissime, dalla creazione automatica dell’account, alla ricerca tramite filtri, alla funzione multilingua, e ancora alla notifica per e-mail. Queste sono solo alcuni dei servizi offerti che un sito annunci deve gestire e monitorare, affinché il sito guadagni credibilità agli occhi dell’utente.

    E dunque? Come realizzare un sito annunci?

    Quando si naviga in un sito di annunci sembra che il lavoro sia tutto nelle mani di inserzioni e acquirenti che da soli si contattano, trovano un accordo e concludono un affare. In realtà non è così, perché gestire un sito del genere richiede tempo e dedizione.
    E’ per questo motivo che la Payback vi aspetta presso i suoi uffici per pianificare un progetto imprenditoriale serio, durativo e remunerativo. Gli esperti del settore web sono a vostra disposizione per concretizzare i vostri sogni.

  • Sito moderno e professionale: rivolgiti a Payback!

    Sito moderno e professionale: rivolgiti a Payback!

    Perché è importante avere un sito web moderno e professionale

    Sono finiti i tempi in cui il sito era il giocattolino privato del cliente che, ignaro delle dinamiche del web, attendeva che si compisse il miracolo nell’esatto istante in cui la sua prima pagina veniva messa online. Non funziona così. Un sito web moderno e professionale richiede un attento studio e un’accurata realizzazione. Esso può aiutare la vostra azienda ad aumentare la propria visibilità e a  scalare la vetta del successo. Ma come sappiamo è un percorso che richiede tempo e dedizione.
    Noi di Creazione Siti Web Catania lavoriamo con il solo scopo di rendere attivi e dinamici i vostri sogni digitali.

    Analisi preliminare

    Iniziamo con il dire che il successo di un sito internet è il frutto di un’attenta pianificazione, di uno studio del settore in cui vuole posizionarsi.  Quali segreti e consigli possono aiutare a realizzare un sito moderno e professionale? Domande del genere richiederebbero pagine e pagine di approfondimenti. I fattori che concorrono alla riuscita di un progetto web sono molteplici. Analisi, progettazione, sviluppo e test sono fasi di lavoro indispensabili che purtroppo in molti casi non trovano sempre il giusto. Se si dovesse però definire una base da cui partire, si potrebbero individuare 10 punti indispensabili, 10 azioni attraverso le quali un sito internet prende forma.

    Allora come creare un sito web moderno e professionale?

    Prima di lanciarsi nella realizzazione di un sito web è necessario definire gli obiettivi che questo strumento aiuterà a raggiungere. Il ritorno dell’ investimento sarà misurato in termini di pubblico, vendite online o aumento della diffusione del brand che si pubblicizza. Il web è vastissimo e vagare senza una meta può comportare un notevole dispendio di risorse, soldi e pazienza.

    Esistono regole precise: analizzare l’ambiente circostante permette di capire la portata di un progetto web. Per questo motivo bisogna conoscere i competitor, studiarli e imparare da loro. Questo in prima battuta è il modus operandi di un’agenzia come PayBack adv che vuole arrivare a risultati concreti nell’interesse del cliente.

    Realizzazione del logo e della grafica

    Il logo è il primo tratto distintivo dell’ attività online. Nello spazio di pochi pixel è possibile trasmettere un’idea a coloro che visitano le pagine: la psicologia dei colori e il font richiamano alla mente immagini e sensazioni che inconsciamente si assoceranno a ciò che proponi. Essere originali e mai banali è la prerogativa ma occhio al contesto! Il design dell’intera pagina web dovrà comunicare con il logo.

    Studi recenti di web marketing consigliano di posizionarlo in alto a sinistra, così da avere il giusto rilievo. E’ sempre consigliato, a tal punto che ormai è prassi, attivare il link dal logo alla homepage. Cliccare sul logo per arrivare in qualsiasi momento alla home del sito è un comportamento istintivo che è entrato ormai nel DNA dell’utente.

    E poi?

    Logo e grafica aiutano ad attirare l’attenzione del visitatore, a creare l’immagine di un sito moderno e professionale, ma da soli non riescono a soddisfare le sue esigenze. Pertanto è sempre opportuno dare il giusto rilievo anche alla struttura e ai contenuti.
    Le pagine devono essere strutturate e collegate in maniera semplice ed intuitiva, facendo in modo che l’utente riesca a trovare facilmente ciò che cerca.
    Inoltre nelle pagine del sito deve essere spiegato il valore dell’azienda e i servizi che essa offre in maniera sintetica ma esauriente. Il tutto senza dimenticare di utilizzare le parole chiave, essenziali per un buon posizionamento nei risultati dei motori di ricerca.

    A chi rivolgersi per la realizzazione di un sito moderno e professionale?

    La realizzazione di un sito moderno e professionale è frutto di un lavoro di analisi e progettazione lungo. La teoria del web marketing, inoltre, per essere davvero efficace, si deve sposare anche con l’esperienza nel settore e la conoscenza dei “segreti” del web.

    Payback adv offre ai propri clienti tutto questo. Il nostro consiglio è quello di recarvi presso i nostri uffici e pianificare un lavoro di successo insieme ai nostri consulenti, sempre pronti a fornire con pazienza e professionalità i loro consigli.

  • Freelance, vita dura ma gratificante!

    Freelance, vita dura ma gratificante!

    Cosa significa essere freelance?

    Le persone scelgono di fare il freelance perché desiderano la libertà di fare il proprio lavoro, seguendo il proprio ritmo e gestendolo in totale autonomia. Ma come in ogni cosa, esiste l’altra faccia della medaglia. La libertà presenta il conto quando bussano alla porta scadenze, tasse, bollette.

    essere freelancer

    La domanda sorge allora spontanea: ma è davvero così bella la vita da freelance? Non esiste una risposta che vada bene per tutti. Di certo è una strada lunga e tortuosa che sì, richiede molti sacrifici, ma che offre anche grandi vantaggi. Certo che ad oggi Internet offre tanti strumenti che possono facilitare la vita del freelance. Vediamoli insieme.

    Chi è il freelance

    Il freelance è un libero professionista che collabora con diverse società o organizzazioni, senza avere alcun rapporto di dipendenza con esse. Normalmente il freelance ha clienti indiretti, nel senso che sono clienti diretti dell’azienda per la quale svolge il proprio lavoro. Tra gli esempi di lavori freelance, possiamo citare i consulenti di finanza, i giornalisti, i consulenti di marketing e interpreti. Il rapporto con le aziende o le organizzazioni è catalogato come collaborazione, occasionale o continuativa, che si esaurisce nel momento in cui si completa il lavoro.

    Come ogni lavoro presenta degli aspetti positivi e degli altri decisamente negativi: se da un lato la flessibilità di orari regala una certa libertà e autonomia, la stessa libertà può ritorcersi contro il freelance che si trova a lavorare 24 ore al giorno, 7 giorni a settimana. Per un libero professionista ogni giorno di lavoro è sempre diverso dall’altro e ogni occasione è una sfida per accrescere le proprie competenze. Tuttavia nuovi studi dimostrano che sono sempre più i disagi causati dall’instabilità e dallo stress di questo tipo di lavoro, poiché il rischio di trovarsi senza clienti è reale.

    La partita iva

    Come abbiamo potuto constatare, la vita del freelance può essere fantastica, ma è anche ricca di ostacoli.
    Una delle preoccupazioni maggiori per un freelance è l’apertura e il mantenimento della partita Iva. E sappiamo bene quali costi comporti. Motivo per cui, un bravo freelance deve riuscire a gestire contemporaneamente due o tre lavori che riempiano l’agenda e che diano la possibilità di coprire le spese.
    Spesso, nei momenti di maggiore lavoro, un libero professionista non sente il bisogno di intercettare nuovi lavori. Ma questo è un errore da non commettere, perché capacità da non sottovalutare per avere successo è quella di pianificare il lavoro in modo tale da non avere periodi scoperti.

    commercialista partita iva 1

    La diversificazione del lavoro è la chiave di svolta, che per esempio permette al freelance in pausa dai suoi numerosi progetti, di tenere dei corsi professionalizzanti sul proprio lavoro!
    Questa è solo una delle idee da poter mettere in pratica, ma che aiuta anche ad aumentare la propria visibilità.

    L’azienda CreazioneSitiWeb, pur avendo in organico dei professionisti, collabora frequentemente con dei freelancer di tutto il mondo.

    Organizzazione del lavoro

    Mille progetti, tutti diversi l’uno dall’altro. Ma come gestire tutto?
    Oggi sono molti gli strumenti a disposizione. Primo fra tutti l’agenda. Lasciamo perdere i libroni di una volta e dedichiamoci alle app che, oltre ad essere sempre a portata di mano grazie allo smartphone, inviano notifiche per ricordarci in tempo ciò che ci aspetta.
    Altro elemento fondamentale per un freelance è il cloud storage: che sia il cloud di Apple o il drive di Google, la cosa importante è avere spazio dove archiviare i propri lavori e la possibilità di poterne disporre praticamente ovunque, sempre.

    organizzare lavoro cloud

    I backup ridondanti sono sempre una buona cosa. Se siete un utente intensivo dei prodotti di Google (come Gmail), potete utilizzare uno strumento come Spinbackup per effettuare il backup dei vostri prodotti Google altrove.

    Altro elemento imprescindibile per un buon libero professionista è la consulenza legale. I costi degli avvocati spesso sono proibitivi, soprattutto se si ha avviato la propria attività da poco e ci si destreggia tra guadagni e spese. Allora è possibile appoggiarsi a Legal Zoom, che offre dei modelli di documenti legali per una cifra mensile davvero bassa, oppure Bonsai, un software per la creazione di contratti e per la fatturazione che rende semplice per i freelance creare e revisionare i contratti con i clienti.

    Per farsi conoscere

    Per  entrare nel giro delle commissioni è importante farsi un nome. E sappiamo bene che il duro lavoro da solo non basta se non è accompagnato dalla giusta strategia. Perché, diciamolo, un bravo freelance deve sapersi presentare. Per farlo è necessario un sito ben fatto e un blog avviato.

    Un dominio con il proprio nome e cognome, un sito ben strutturato dove si possano mostrare i lavori eseguiti e una pagina dedicata ad un form (nel pieno rispetto delle normative GDPR) in cui i visitatori possano inserire i propri contatti e trasformarsi in potenziali clienti.

    Il tutto accompagnato da un blog sempre aggiornato, con articoli dedicati alla realizzazione dei propri lavori, all’approfondimento degli strumenti utilizzati. Per aumentare la visibilità del brand, non dimentichiamo di promuovere sito e blog sui social!

    Piattaforme on line per freelance

    Adesso che abbiamo curato l’immagine, non dobbiamo perdere tempo. Per trovare clienti esistono diverse piattaforme dove ogni giorno vengono pubblicati annunci di lavoro. Eccone alcune:

    freelancer.com
    • Freelancer.com è una delle piattaforme più utilizzate dalle aziende di tutto il mondo che cercano collaboratori esterni.  Per rendere più agevole la domanda e l’offerta di lavoro, sono presenti categorie tra cui scegliere.
    • Addlance.com è la piattaforma italiana che mette in contatto aziende e freelance che offrono i loro servizi lavorando da remoto.
    • Lavoricreativi.com è una piattaforma on line focalizzata sul mondo del web e della comunicazione in Italia. Oltre ad offerte di lavoro è possibile trovare anche annunci su corsi di formazione o per spazi di lavoro condiviso.
    • Crebs.it è tra le piattaforme punto di riferimento per lavori creativi e tech. Su crebs è possibile filtrare gli annunci per città, opzione utile per chi desidera entrare in contatto con clienti della propria zona.
    • Twago.it favorisce l’incontro tra aziende e professionisti freelance in diversi settori. Qui l’azienda inserisce l’annuncio e la piattaforma invia una notifica al freelance con le competenze compatibili con quelle inserite nell’annuncio.

    Ma allora è difficile gestire la vita di freelance?

    freelancer vita felice 1

    Senza dubbio sì.  Si tratta di vivere sempre in maniera frenetica, alla ricerca di nuovi progetti e di nuove offerte che possano stimolare ingegno e creatività. Non è vita per tutti. Ma di certo, anche la gratificazione e la soddisfazione che ne derivano non sono da meno. E, una volta avviata la propria attività, anche il ritorno economico non è da meno. L’unico modo per sapere se si ha la pasta del freelance è provare. La decisione finale spetta a voi.

  • Hashtag: cosa sono e perchè sono indispensabili

    Hashtag: cosa sono e perchè sono indispensabili

    Perché non possiamo più fare a meno degli hashtag?

    Nati nel 2006 grazie a Twitter, gli hashtag si sono affermati e diffusi in tutte le reti social grazie alla loro utilità. Infatti, in queste piattaforme, milioni di utenti condividono post, foto che rischierebbero di cadere nell’anonimato se non venissero etichettati e catalogati a dovere.
    E per chi, come liberi professionisti o aziende, utilizza i social per lavoro, è una cosa che non deve accadere.

    hashtag importanti 1

    Che sia per indagini di mercato o per pubblicizzare un prodotto, l’hashtag offre la possibilità di aumentare la visibilità del post e raggiungere un maggior numero di clienti potenziali. Inoltre, gli hashtag brandizzati consentono alle persone di collegare all’istante un contenuto al vostro brand, migliorandone la visibilità. Ecco perché è necessario usarli, e soprattutto usarli bene! Ma vediamo come.

    Tag & Hashtag

    Hashtag è una parola composta da: Hash che significa cancelletto (per intenderci, questo: #), e tag che significa etichetta. Aggiungerne uno ad un post o ad una immagine significa quindi etichettarla con delle parole chiave che li descrivono. E come abbiamo avuto più volte modo di vedere in questo blog, lo scopo delle parole chiave è rendere i contenuti più facili da trovare.

    La creazione e l’utilizzo degli hashtag sembra essere facile, ma di fatto, non lo è. In linea di massima conviene sempre verificare se per un dato argomento ne esiste già uno ufficiale. Se così non fosse possiamo essere noi a crearne di nuovi, utilizzando parole chiave affini all’argomento. In qualunque caso, è di fondamentale importanza centrare l’argomento e rispettare alcune semplici regole.

    Instagram

    Instagram, lo abbiamo visto più volte, è un social network che predilige la pubblicazione di stories fotografiche. Esse, per essere facilmente reperibili dai followers, devono essere indicizzate con gli hashtag. Se si vuole impostare una campagna marketing che preveda la promozione su Instagram, è necessario conoscere e studiare bene il target. Solo dopo un’attenta analisi, si può elaborare un piano di azione che possa coinvolgere sempre più potenziali clienti con l’utilizzo delle giuste etichette. Ovviamente non è consigliabile usare sempre le stesse. Diventa necessario allora creare dei gruppi di hashtag da usare nelle proprie foto.

    hashtag foto instagram

    Tutte le etichette aiutano a dare valore e significato alla tua foto, inserendola  in feed collettivi o, addirittura, in raccolte create da altri. Ai fini della visibilità di una campagna marketing l’utilizzo di questa risorsa è dunque fondamentale.

    Quando e come utilizzarli

    Instagram permette di allegare ad una foto fino a 30 hashtag. E’ evidente però che l’uso eccessivo di etichette risulta fastidioso. Meglio pochi, specifici e mirati al proprio target; il numero consigliato va da uno a tre per un privato e da 10 a 15 per una campagna di marketing.

    E’ sempre consigliabile inserire l’hashtag in una frase, piuttosto che lasciarlo decontestualizzato. Per esempio, la casa di moda Dolce & Gabbana, utilizza l’hashtag #DGFamily su tutti i suoi post, prevalentemente su Instagram, in combinazione con altri specifici per ciascuna delle diverse campagne. Il tutto sempre presentato in una frase di senso compiuto che non stanca mai i lettore.

    Come ultima cosa, bisogna fare attenzione a non utilizzare dei caratteri che rendono inattiva l’etichetta, come lo spazio, il tratto basso, la “@” e tutti i simboli di punteggiatura.

    Tool per trovare o generare hashtag

    Tutti i social network, ormai, sono saturi di hashtag. Tutti li usano e tutti li cercano, ed è sempre più difficile crearne di nuovi. Esistono dei tool che possono aiutare in tal senso. Vediamoli insieme:

    trovare hashtag
    • All-hashtag, che offre 30 hastag possibili per la parola chiave inserita. Inoltre offre servizi di monitoraggio, utile per chi è nuovo nel mondo del web marketing.
    • Display Purposes, oltre ad offrire un elenco di 30 opzioni, ripulisce dagli spam. Gratuito e pratico è una buona soluzione per cominciare.
    • Webstagram, come gli altri tool, aiuta a trovare l’hashtag pertinente alla parola chiave inserita. Inoltre, esso mostra anche il numero di post in cui è utilizzato e la lista di account che lo usano. L’interfaccia è semplice e intuitiva.
    • Ritetag è considerato uno dei più potenti generatori di hashtag, per ottenere visibilità su Instagram. Oltre a suggerire i migliori, avvisa con un’ e-mail se ci sono hashtag popolari per valutarne l’utilizzo. Con una piccola spesa annuale, è possibile anche approfittare di numerose funzionalità aggiuntive, utilissime per una campagna marketing.
    • Autohash è una delle migliori app di riconoscimento fotografico, sia per iOS che per Android. E’ sufficiente caricare l’ immagine su AutoHash e lasciare che sia lui a generare una lista di hashtag rilevanti. Utile anche per gli annunci di carattere locale, perché genera hashtag pertinenti in base alla posizione. È gratuito, ma aggiunge l’hashtag #autohash all’elenco, quindi fai attenzione e rimuovilo prima di pubblicare.
    • FocalMark offre suggerimenti di hashtag mirati ed efficaci, perché utilizza sia la ricerca umana che un algoritmo di ranking. Questa app è semplice e gratuita, un valido aiuto.

    E adesso, alla conquista di Like!

    E’ chiaro adesso che anche una semplice campagna social richiede un costante studio e un duro lavoro. Lasciare al caso la pubblicazione di post e foto rischia di non portare ai risultati desiderati. Su internet è facile trovare articoli e guide su come condurre una campagna in maniera efficace. Ma se preferite, con un piccolo investimento, Creazionisitiwebcatania.it offre una squadra di professionisti capace di curare la presenza social del vostro brand. Il ritorno in termini economici vi lascerà soddisfatti.

  • Portfolio on line: come e perché crearlo.

    Portfolio on line: come e perché crearlo.

    Perché creare un portfolio online?

    Il lavoro del libero professionista è davvero stimolante: richiede non solo un’ottima conoscenza del settore in cui opera, ma deve avere la capacità di saper presentare bene il proprio lavoro ed esaltarlo agli occhi dei potenziali clienti.
    La soluzione migliore per valorizzare il proprio lavoro è la creazione di un portfolio on line, che:

    • Mette in mostra i tuoi progetti in modo;
    • Ha un’ampia visibilità solo per il fatto di essere sulla rete. Essa può essere aumentata nel momento in cui si promuove il nei Social;
    • Racchiude tutte le informazioni necessarie, dalla storia, all’istruzione, ai recapiti per poter essere contattato.
    portfolio online 1

    Cos’è un portfolio on-line

    Il portfolio è l’elenco dei lavori svolti da un libero professionista, accompagnato da immagini esplicative.
    A differenza del curriculum vitae, il portfolio permette di porre l’accento sui progetti realizzati e non sulle competenze didattiche. Proprio per la sua estrema utilità, da sempre i Freelancer ne hanno realizzato uno cartaceo.

    A chi non vuole rinunciare alla magia della carta, devo ricordare che un portfolio cartaceo, oltre ad essere ingombrante e poco pratico, ha il grande svantaggio di non poter essere aggiornato con la stessa facilità di un portfolio on-line. Si dovrebbero eventualmente inglobare nel progetto i nuovi lavori e procedere alla ristampa.
    Inoltre esso non può essere pubblicato e postato nelle varie piattaforme social, motivo per cui non avrebbe la stessa visibilità. E questo non è proprio un elemento da sottovalutare.

    freelancer portfolio 1

    Siti gratuiti per realizzare il proprio portfolio on line

    Posto che quindi l’e-portfolio è decisamente più funzionale di quello cartaceo, adesso bisogna realizzarne uno. Se sul motore di ricerca si inserisce “realizzazione portfolio, siti gratuiti” compare un elenco di piattaforme che possono essere d’aiuto. Tra esse, possiamo citare le più gettonate che sono DeviantArt, Behance, Carbonmade e Krop. Tutti permettono di creare una pagina personale in maniera semplice ed intuitiva. Ma lo svantaggio di non poco conto è che nessuno di essi offre un controllo totale del sito. Mi spiego meglio: non è possibile personalizzare servizi e strumenti,  non è possibile quasi mai trasferire i propri dati in un altro dominio, non è possibile modificare il codice del sito per inserire tracking più avanzati. E in qualunque caso, le pagine realizzate mancano spesso e volentieri di una buona struttura.
    Per quanto sia spiacevole ammetterlo, questi siti non riescono a dare di voi e del vostro lavoro un’immagine professionale.

    Linkedin

    Linkedin è un servizio web di rete sociale, gratuito o con servizi opzionali a pagamento, impiegato principalmente nello sviluppo di contatti professionali. Tramite pubblicazione e diffusione del proprio curriculum vitae è possibile accedere a contenuti specifici relativi al mercato del lavoro. Diciamo che la sua funzione principale non è quella di creare un sito portfolio, ma le sue funzioni si prestano bene anche a questo scopo.

    linkedin 1

    Come in tutte le piattaforme, il primo passo da compiere è creare un account e completare il proprio profilo.
    E’ necessario dare risalto al proprio brand e promuoverlo, pubblicando con costanza e mantenendo viva e attiva la propria pagina.
    Il profilo su Linkedin offre la possibilità costruire relazioni con altri profili potenzialmente interessanti al vostro lavoro. La rete professionale che si crea è senza dubbio un punto di forza, ma resta sempre il grosso svantaggio che qui, come in tutti i social network, si realizza una pagina tra tante che non rende speciale il vostro lavoro.

    Come strutturare un portfolio on line

    Il portfolio è la vetrina in cui esponete tutti i vostri progetti e pertanto deve essere strutturato in maniera funzionale ma accattivante. Il layout del sito deve essere semplice e intuitivo, in modo tale che il visitatore possa visualizzare senza fatica ciò che cerca.
    Inutile sottolineare che la grafica debba essere responsive, cioè impostata in maniera tale che sia visibile in maniera ottimale anche dallo smartphone.

    L’utente da subito deve scorgere la vostra impronta. Da qui l’importanza del logo. E’ consigliabile posizionarlo in alto a sinistra, poiché è stato dimostrato che l’occhio umano presta attenzione maggiormente a quella parte dello schermo.
    Infine è necessario rendere visibili i propri contatti. E’ molto importante che i tuoi lettori riescano a contattarti senza troppe difficoltà.
    Il sito portfolio adesso è pronto per essere pubblicizzato sui social.

    Copyright

    Attenzione: nel momento in cui si sceglie di mettere sulla rete e pubblicare il proprio lavoro, ci si espone alla possibilità di plagio.
    Il diritto d’autore dei siti web è tutelato dall’articolo 2575 del Libro V del Codice Civile. L’articolo chiarisce che tale diritto si applica a ogni parte del sito: testi, musica, video e foto, poiché sono tutti espressione di un talento creativo.
    Se siete proprietari di un sito, la diciture “Tutti i diritti riservati” non è obbligatoria. Inserirla nel footer serve solo a ribadire che è vietato copiare o riprodurre i contenuti del sito su qualsiasi supporto, digitale e non.

    copyright portfolio

    Anche se non è necessario inserire questa scritta è sempre opportuno inserirla, completa di anno di produzione e nome dell’autore.

    E dunque?

    E’ evidente che realizzare un portfolio richiede conoscenza ed esperienza. Anche se è possibile crearlo da sé, si corre il rischio di non renderlo funzionale:  verrebbero a mancare funzioni e servizi che voi offrite, ma non sono standardizzate nei modelli che siete costretti ad adottare.
    Pertanto se siete fotografi, artisti, avvocati, liberi professionisti di qualsiasi settore, e avete bisogno di un e-portfolio, rivolgetevi a Creazionesitiwebcatania.it . Qui troverete esperti che riusciranno a rendere giustizia ai vostri progetti.

  • GDPR: il nuovo regolamento sul trattamento dei dati

    GDPR: il nuovo regolamento sul trattamento dei dati

    Cosa cambia con il nuovo GDPR?

    Dal 25 Maggio 2018 sono entrate in vigore delle modifiche importanti sul GDPR, il regolamento sul trattamento dei dati personali.

    Esse sono rivolte alle pubbliche amministrazioni e alle aziende, che devono aggiornare i loro siti o blog nel rispetto delle nuove norme. Nello specifico, devono essere apportate modifiche adeguate a tutti quei procedimenti di raccolta dati a fini pubblicitari o di definizione del target.

    privacy e cookie policy

    Ma procediamo per gradi.

    Che cos’è il GDPR?

    Il GDPR è il regolamento emanato dall’Unione Europea che si occupa del trattamento dei dati personali. Essi forniscono informazioni sulle sue caratteristiche, le sue abitudini, il suo stile di vita, le sue relazioni personali, il suo stato di salute, la sua situazione economica, rendendo l’utente un soggetto identificato o identificabile.

    La libera circolazione dei dati personali era già stata regolamentata nel 2016, ma importanti aggiornamenti sono stati introdotti nel 2018 per:

    • Uniformare la normativa sulla privacy nei vari stati aderenti all’UE;
    • Vietare il passaggio dei dati a paesi che non fanno parte dell’Unione Europea, salvo consenso esplicito dell’utente.

    Per una consultazione del regolamento è possibile visitare il sito https://www.garanteprivacy.it/il-testo-del-regolamento.
    Nell’articolo ci occuperemo dei punti fondamentali. Vediamoli insieme.

    gdpr lucchetto

    La Privacy Policy

    La politica sulla privacy è un documento che rivela tutti i modi con cui si gestiscono i dati di un cliente. L’azienda è obbligata a fornire all’utente un’adeguata informativa sulla privacy. Ma le nuove norme obbligano ad una maggiore trasparenza, poiché adesso le informative devono contenere:

    • La descrizione dettagliata delle modalità in cui avviene la raccolta e la gestione dei dati;
    • Le finalità per uno specifico trattamento. Ciò significa che se l’utente dà il consenso per un solo scopo, gli stessi dati non possono essere utilizzati per fini differenti;
    • I diritti dell’utente e la descrizione delle modalità di modifica o cancellazione dei dati.

    Ne consegue che l’informativa deve essere modificata ogni volta che si procede con una nuova campagna di raccolta dati con le indicazioni relative al caso specifico.

    Privacy by design & Privacy by default

    La vera innovazione del nuovo GDPR sta nella definizione di due concetti fondamentali. Esaminiamoli insieme:

    martello privacy

    Il primo, la privacy by design, non è altro che una valutazione dei rischi preliminare alla raccolta dei dati. Già in fase di progettazione, l’azienda deve valutare e prevenire eventuali problemi nella raccolta dei dati sensibili, senza mai tralasciare la trasparenza verso l’utente. Il peso del rischio viene quantificato di volta in volta, seguendo i parametri riportati negli articoli 75 e 76 del regolamento.

    Il secondo, la Privacy by default, stabilisce che il titolare del trattamento utilizzi solo i dati personali pertinenti al fine di una determinata attività e per i tempi strettamente necessari allo scopo.

    Cosa ne consegue? Che l’azienda deve redigere una valutazione di impatto privacy ogni volta che intende avviare un progetto di raccolta dati.

    La policy sui cookies

    I cookie sono piccoli file di testo, memorizzati dal pc, e ritrasmessi in occasione di visite successive al sito da cui sono stati scaricati. Essi sono utilizzati per diverse finalità, hanno caratteristiche diverse e possono essere utilizzati sia dal titolare del sito, sia da terze parti.

    L’entrata in vigore del decreto ha modificato anche la politica sui cookies, poiché è indispensabile che il visitatore dia il consenso esplicito grazie ad un procedimento chiaro e semplice. Inoltre il sito deve informare l’utente sulle modalità di modifica o cancellazione dei propri dati.

    La legge non impone la redazione di un registro dei consensi, ma obbliga a dimostrarne l’ottenimento. Pertanto la soluzione più opportuna è quella di utilizzare un blocco preventivo. Solo dopo aver accettato le condizioni, vengono eseguiti i codici che installano i cookie, i quali diventano così prova tangibile del consenso.

    Come procedere allora per adeguare il proprio sito al GDPR?

    L’adeguamento di un sito o di un blog non richiede necessariamente l’intervento di un esperto. Molte piattaforme mettono a disposizione plugin che aiutano nella realizzazione delle informative privacy. Ma l’elaborazione dell’informativa cambia di volta in volta, in base ai dati necessari e ai fini perseguiti. Non esiste pertanto un pro forma versatile, adattabile a tutte le casistiche.

    Se non si vuole correre il rischio di pagare pesanti sanzioni, è il caso di rivolgersi a consulenti del settore. Grazie all’esperienza maturata nel campo, sanno bene come destreggiarsi tra gli articoli del regolamento ed elaborare ciò di cui ha bisogno l’azienda.

    Per qualsiasi informazioni chiamate al numero di telefono 3493443062 vi risponderà un nostro tecnico